lunedì 9 novembre 2015
I testi di "Una primavera" (2015)
TUTTO IL TEMPO
(N. Zagaria)
Un raggio impolverato ha puntato me
Il sole in questa stanza è tutto mio
Quanto ti ho toccata, quanto ancora ho di te
Ti ho sopravvalutata o forse no
Provo un po’ d’invidia per la faccia delle statue
Indifferente a ciò che accade attorno
Io ho deglutito l’ansia e so bene che cos’è
Di notte non si scappa mai da sé
Ecco, ci siamo
Abbiamo fatto fuori ciò che eravamo
E ormai quel che so
E’ che mi prendo tutto il tempo che ora ho
Quanti scontri inutili tra persone fragili
Che ora mi fanno chiedere il perché
Tanto lo so bene, al buio vedi ancora me
Quel che importava non importa più e ormai so che
Le bugie sono una gabbia che ci costruiamo noi
Ma adesso il cielo non ci schiaccia più
Ecco, ci siamo
Abbiamo fatto fuori ciò che eravamo
E ormai non lo so
Ma mi prendo tutto il tempo che ora ho
Così... ci siamo ormai
Abbiamo ucciso ciò che provavamo
E adesso che cammino da solo
Io mi prendo tutto il tempo che ora ho
Io mi prendo tutto il tempo che ora ho
Io mi prendo tutto il tempo che ora ho
Io mi prendo tutto il tempo che ora ho
Io mi prendo tutto il tempo che ora ho.
MANIE DI GRANDEZZA
(N. Zagaria)
Una gelida mano mi toccava il cuore
E mi minacciava come il mare mosso
Mi rifiutavo d’impazzire
“E quando crescerai avrai dei problemi
La società, si sa, ama gli schemi”
Ripetevate le stesse cose
Mi rifiutavo d’impazzire
Abbiamo contagiato tutti con le nostre manie di grandezza
Abbiamo conquistato tutto e a voi lasciamo quello che resta
Le scritte sui muri, i pugni di strada
Le nostre mete sempre troppo lontane
Mi rifiutavo di soffrire
E proprio nessuno ci credeva davvero
Il cattivo umore masticato e sputato
E’ sempre stato il nostro gesto più educato
Mi rifiutavo di soffrire
Abbiamo contagiato tutti con le nostre manie di grandezza
Abbiamo conquistato tutto e a voi lasciamo quello che resta
Abbiamo contagiato tutti con le nostre manie di grandezza
Abbiamo conquistato tutto e a voi lasciamo quello che resta.
IL FINESTRINO
(N. Zagaria)
Mentre scrivi il mio nome sulla condensa del finestrino
Io guardo il tuo dito, non guardo il tuo seno
I sedili in avanti come se guidasse un bambino
Non abbiamo spazio ma non ce ne accorgiamo
La vita è dura ma noi ce ne freghiamo
Da quest'istante rendimi fedele
Arrendi i tuoi occhi in un forno di imbarazzo
Ma non smetti mai di staccare le labbra dal mio petto
Le sensazioni ingoiate per non lasciarsi andare
E' troppo presto per spogliare anche le parole
La vita è dura ma noi ce ne freghiamo
Da quest'istante rendimi fedele
Tanto quello che ci mette ansia
Svanisce come i sogni
La vita è dura ma noi ce ne freghiamo
Da quest'istante rendimi fedele
Tanto quello che ci mette ansia
Svanisce come i sogni della notte scorsa
Svanisce come i sogni della notte scorsa
Mentre indichi il cielo abbassando il finestrino
Io guardo il tuo dito, non guardo la luna.
STOMACO
(N. Zagaria)
Non mi interessa niente dei motori e delle droghe pesanti
Delle vacanze a Ibiza e dei sogni che fanno gli altri di notte
Collezionare soldi e comprare casa dietro al Duomo
Non è mai stata la mia priorità, ai margini respiro
Ma il tuo sguardo è come un pugno nello stomaco
E non importa il resto, mi fido solo del mio stomaco
Non mi interessa niente sai di com’è andata fino a ieri
Delle mansioni del mio lavoro e di farmi una famiglia adesso
E le notizie sul giornale non le capisco più
Non le capisco proprio come me un anno fa
Il tuo sguardo è come un pugno nello stomaco
E non importa il resto, mi fido solo del mio stomaco
Il tuo sguardo bacia la mia bocca dello stomaco
Quel che ci avvicina è il disinteresse cronico
Il tuo sguardo è come un pugno nello stomaco
E non importa il resto, mi fido solo del mio stomaco
Il tuo sguardo bacia la mia bocca dello stomaco
E quel che ci avvicina è il disinteresse cronico.
UGUALI
(D. Autelitano/N. Zagaria)
Ancora rimango solo nella mia isola deserta
La pratica all’occorrenza e poi mettercela tutta
Ma sono rimasto solo, un soffitto e una stanza
Una persona vuota nel pieno della sua esistenza
Io non ho avuto nulla in cambio, non ho mai chiesto niente
Una vita da stravolgere senza resistenze
E tu provi a spiegarmelo parlando di destino
Mentre io scavalco tutti e mi ritrovo nel declino
Io non ho avuto nulla in cambio e tu mi raccontavi
Di rinascite, di studi da scuole elementari
Di percorsi, di statistiche, di amori solidali
Del disastro di cui siamo noi
Perché siamo uguali
Siamo rimasti soli a scavare un solco nella mente
E come ogni elezione, questo è il voto più importante
Abbiamo tutti dentro un sentiero buio che ci aspetta
Che ci tenta tutti i giorni fino a perderci la testa
Io non ho avuto nulla in cambio, non chiederò mai niente
I tardi pomeriggi e le ombre di dicembre
E tu provi a spiegarmelo parlando di destino
Mentre io scavalco tutto e mi ritrovo più vicino
Io non ho avuto nulla in cambio e tu mi raccontavi
Di rinascite, di studi universitari
Di percorsi, di statistiche, di amori solidali
Del disastro di cui siamo noi
Perché siamo uguali
Perché siamo uguali
Perché siamo uguali
Perché siamo uguali
Io non ho avuto nulla in cambio e tu mi raccontavi
Di rinascite, di studi da scuole elementari
Io non ho avuto nulla in cambio, non ho mai chiesto niente
Una vita da stravolgere senza resistenze.
PRIMA O POI
(N. Zagaria)
Torno a casa tardi, mi guardo e ho il viso stanco
Un disco sul letto e poi il disincanto
Quello che vorrei è la vita che travolge
I giorni d’autunno
I miei pensieri che girano di notte e che
Se non rallento non danno risposte
Quello che non ho, adesso lo vorrei
E l’avrò prima o poi
E l’avrò prima o poi
E l’avrò prima o poi
E l’avrò prima o poi
Buttato sul mio letto fisso il soffitto
Un disco sul petto e il resto lo so
L’incertezza del futuro m’invecchia di due anni
E mi rende un immaturo
I miei ricordi mi chiudono le porte e se
Non le riapro non ho le risposte
Quel che non ho avuto, adesso lo vorrei
E l’avrò prima o poi
E l’avrò prima o poi
E l’avrò prima o poi
E l’avrò prima o poi
I sentimenti abbandonati a volte ritornano su
Nel nostro paradiso fallito
A volte ritornano su
I sentimenti abbandonati a volte ritornano su
Nel nostro paradiso fallito
A volte ritornano su
Nel nostro paradiso fallito
E l’avrò prima o poi
E l’avrò prima o poi
Il nostro paradiso fallito
Il nostro paradiso fallito
Il nostro paradiso fallito
Il nostro paradiso fallito.
SOLO QUESTA NOTTE
(N. Zagaria)
Voglio alzare il mondo per poi riappoggiarlo
Oggi ho quei deliri di onnipotenza che ti piacciono tanto
Investito dal casino che non mi butta giù
Sento la mia vita scorrere, è come un fiume che non si ferma mai
Una sigaretta brucia il buio della sera
Camminiamo alla stessa, identica andatura
E la tua timidezza piano piano si distende
Il confine tra speranza e illusione non è chiaro mai
Non ci sei solo tu
Che aspetti il mio ritorno nel buio dell’inverno
Che preghi perché resti a viverti in eterno
Non ci sei solo tu
E’ solo questa notte che io voglio per davvero
E nonostante tutto come vedi son sincero
In questo rischio io ritrovo la mia luce
Forse perché non ho nient’altro in superficie
Non ci sei solo tu
Che aspetti il mio ritorno nel buio dell’inverno
Che preghi perché resti a viverti in eterno
Non ci sei solo tu
Non ci sei solo tu
Che aspetti il mio ritorno nel buio dell’inverno
Che preghi perché resti a viverti in eterno
Che aspetti che distrugga il muro dell’inverno
Che preghi perché torni a viverti in eterno.
TI ODIERAI
(N. Zagaria)
Ti svegli, ti guardi attorno ed è tutto come sempre
Il sole è sorto e la tenda ti protegge
Lo chiami, vi raccontate la giornata che vi aspetta
Chissà se anche lui sta mentendo come te
Perché tu non avrai quegli impegni balbettati
Ore passate a pensare e a tremare
Stai cedendo ad altri occhi anche se lo sai
Non sono nemmeno più belli dei tuoi
E la pagherai, domani avrai la febbre
Delitto e castigo
Sei nata sbagliata, lo ripeti con le lacrime in bocca
E lui sarà il rimpianto che avrai
Ti consoli pensando che sei annegata proprio tu
Ma la tentazione è una barca che prima ti salva e dopo fa acqua
Una rappresaglia di emozioni ti ha colta impreparata
La tua coscienza ti sbatte al muro e non hai più scuse
Non capisci più nulla, cambi umore di continuo
E ti prenderai qualcosa stasera per l’agitazione
Quando tornerai a casa
Perché tra poco starai bene
Ma poi ti odierai
Sai che ti odierai
Sai che ti odierai
Sai che ti odierai
Ti svegli, ti guardi attorno ed è tutto come sempre
Il sole è sorto e la tenda ti protegge
Lo chiami, vi raccontate la giornata che vi aspetta
Chissà se anche lui sta mentendo come te
Sai che ti odierai
Sai che ti odierai
Sai che ti odierai
Sai che ti odierai.
MI RIALZO
(N. Zagaria)
Ho sbattuto forte il mento, ho chiesto aiuto all’asfalto
Il mio treno è passato a duecento all’ora e mi ha spettinato
La sobrietà è una madre che a volte non voglio ascoltare
Per poter scappare o semplicemente per lasciarmi andare
Mi rialzo da me, mi rialzo da me, mi rialzo da me
Mentre affondano i marciapiedi ormai
I palazzi che toccano il cielo mi fanno sentire un po’ solo
Come una formica finita per caso in casa mia
Mi avete spinto in profondità ma sono tornato a galla
Anche se avevo il cemento alla gola e nessuno a tirarmi su
Mi rialzo da me, mi rialzo da me, mi rialzo da me
Mentre affondano i marciapiedi ormai.
ESTRANEA
(N. Zagaria)
Il tramonto è la mia alba e affronto queste stelle
Con la rabbia di chi vince sempre
Mi dici che il tempo ci sbiadisce la faccia
E tremi come la luna nell’acqua
La vita a volte è incomprensibile e ci chiude
Il mio cuore asciutto ormai non piange più
Ogni giorno diventi più estranea
Ogni giorno diventi più estranea
Mentre tutto intorno frana
Ogni giorno diventi più estranea
La nebbia di Milano inghiotte i nostri ricordi
Il presente è un regalo che apro anche oggi
Ho scagliato il mio dolore dentro un cielo vuoto
Non mi faccio più fermare dai miei mai
Ogni giorno diventi più estranea
Ogni giorno diventi più estranea
Mentre tutto intorno frana
Ogni giorno diventi più estranea
Ogni giorno diventi più estranea
Ogni giorno diventi più estranea
Mentre il nostro mondo frana
Ogni giorno diventi più estranea
Ogni giorno diventi più estranea
Ogni giorno diventi più estranea
Ogni giorno sei più lontana
Ogni giorno sei più lontana
Ogni giorno diventi più estranea
Ogni giorno diventi più estranea
Mentre tutto intorno frana
Ogni giorno diventi più estranea
Ogni giorno diventi più estranea
Ogni giorno diventi più estranea
Mentre tutto si allontana
Ogni giorno diventi più estranea
Mentre tutto si allontana
Mentre tutto si allontana.
UNA PRIMAVERA
(N. Zagaria)
Fatico tanto per non lavorare
Un pezzo d’infanzia è incastrato nella mia testa
Questo sogno mi svuota e mi riempie la vita
E a volte scappa prima che sia finita
Sai che c’è? Potrebbe andare meglio
Non l’avrei mai detto, ma va già molto meglio
Tutto quel che odiavo è la mia nuova aspirazione
Vedo case in costruzione a cui non posso nemmeno pensare
C’è chi è cambiato, chi ho allontanato e c’è già chi abbraccerò
Ma ora che ho perso tutto ho l’occasione per rifarmi
Sai che c’è? Potrebbe andare meglio
E credimi, avrei diritto al meglio
Sento di rinascere
Da oggi voglio una primavera per me
Voglio una primavera per me
Voglio una primavera per me
Sai che c’è? Potrebbe andare meglio
E credimi, avrei diritto al meglio
Sento di rinascere
Da oggi voglio una primavera per me
Voglio una primavera per me
Voglio una primavera per me.
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